Ormai sapete tutti che il mio fidanzato non ama il pesce, anzi lo odia proprio.
Secondo lui tutti i pesci sanno di...pesce. Che coraggio, è come dire che il tonno abbia lo stesso sapore di un'alice, uno scorfano, una seppiolina!!
Vabbè, ormai ho capito che per farglielo mangiare devo giocare con i sapori, quindi questa volta ho provato a preparare un sughetto al salmone che non sapesse di salmone. Tranquilli, il salmone mi ha già perdonato per questo!
INGREDIENTI:
- un trancio medio di salmone (150g circa)
- porro
- un bicchiere di vino bianco
- timo a volontà
- un cucchiaio di olio
- pasta del formato preferito
Tagliare il salmone a pezzettoni grossolani ed il porro a listarelle sottili.
Far soffriggere il porro in una padella antiaderente con un cucchiaio di olio, aggiungere il salmone e far rosolare bene per 5-6 minuti.
A questo punto unire il vino e lasciare sfumare a fuoco alto.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondate acqua salata.
Spegnere il sughetto e, quando la pasta sarà al dente, anche con uno o due minuti di cottura in meno rispetto a quanto indicato, scolarla (tenere da parte un mestolo di acqua di cottura!!) ed unirla nella stessa padella dove avete cotto il salmone.
Aggiungere il mestolo di acqua di cottura della pasta e mantecare per bene per due minuti.
Servire con abbondante timo fresco!